Sempre più genitori in Italia e in Europa si stanno avvicinando a proposte educative alternative per la formazione dei propri figli.
Pochi sanno che è possibile, anche nel nostro Paese, una scelta differente rispetto alla tradizionale scuola statale: si tratta della scuola parentale, un percorso educativo possibile e sancito dalla Costituzione della Repubblica Italiana. Sono ancora tanti i dubbi sull’argomento, probabilmente a causa della poca informazione.
Scopriamo insieme che cosa sono le scuole parentali, perché possono essere utili, come gestire la parte burocratica e i costi da prevedere.
Scuola parentale: cos’è?
L’obbligo scolastico interessa i bambini e i ragazzi dai 6 ai 16 anni e viene assolto, generalmente, presso le scuole dello Stato oppure in scuole private. Con il termine scuola parentale, invece, ci si riferisce a una forma di istruzione che nasce dal desiderio e dall’impegno dei genitori di trovare un’opzione diversa dalla scuola statale.
La scuola parentale rappresenta, quindi, un’alternativa alla frequenza delle aule scolastiche. Questa scelta educativa è spesso nota con altre espressioni, come ad esempio scuola familiare o paterna, oppure tramite l’utilizzo di termini di origine anglosassone. Probabilmente avrai già sentito parlare di homeschooling o home education.
Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
La famiglia che sceglie la scuola parentale decide di prendere in carico autonomamente l’educazione scolastica dei propri figli.
In questo caso i genitori, o chi detiene la responsabilità genitoriale, possono scegliere di occuparsi in prima persona dell’educazione e della formazione dei propri figli, oppure possono scegliere di rivolgersi a diverse tipologie di professionisti: insegnanti privati, esperti di musica, di arte o anche di scienze sportive.
In questi ultimi anni, ha preso piede anche la scelta di organizzare dei piccoli gruppi di “studio” a casa: infatti, con l’espressione scuola parentale ci si riferisce anche a un gruppo di famiglie che, unendo le proprie esperienze e competenze, progetta e organizza percorsi educativi mirati e personalizzati sulla base delle esigenze dei singoli partecipanti.
Questo fa subito pensare che le scuole parentali non sono tutte uguali. Ci sono situazioni in cui sono gli stessi genitori a fornire direttamente le proprie competenze e a vestire i panni dell’insegnante, e altre in cui la parte educativa rimane nell’ambiente raccolto di una “casa”, ma viene svolta da un team di educatori privati, sempre più spesso con piccoli gruppi di bambini.
L’istruzione parentale non è una scelta improvvisata ma va sempre ponderata. Si tratta di un’opzione spesso scelta da chi ha esigenze particolari.
Ad esempio le famiglie che per lavoro sono costrette a spostarsi da una città all’altra o addirittura da un Paese all’altro, spesso preferiscono la serenità e la continuità educativa garantita dall’ambiente domestico rispetto a continui cambi di scuola.
Oppure, ci sono famiglie che preferiscono occuparsi in modo diretto della crescita dei propri figli, anche per quel che riguarda l’istruzione e la formazione. .
In generale, la scuola parentale può essere scelta per tutto il ciclo di istruzione, fino anche alle superiori, anche se la maggior parte dei genitori sceglie la scuola parentele soprattutto per la scuola dell’infanzia e per la primaria.
Perché ci sono le scuole parentali?
Probabilmente ogni famiglia ha le sue specifiche motivazioni quando decide di intraprendere la strada della scuola parentale. Si tratta di sistemi educativi particolari per modalità, metodi didattici, approccio e tempistiche. In generale, si può dire che siano esperienze centrate sulle attitudini e le peculiari caratteristiche dell’alunno.
Ogni genitore, infatti, riflette e valuta qual è la soluzione migliore per il proprio figlio, con conclusioni differenti da persona a persona. La scelta, quindi, risponde a diverse necessità ed esigenze.
Tra le più comuni troviamo:
- problematiche di tipo organizzativo
- esigenze molto particolari
- desiderio della famiglia di creare un ambiente più raccolto e ristretto anche per la crescita educativa
Focus sull’apprendimento dell’inglese
La lingua inglese per molti genitori è un must che non può essere trascurato, ma non sempre viene proposta con strumenti sufficientemente adatti per garantire un buon grado di comprensione.
Con la personalizzazione dei percorsi di studio e la maggiore autonomia nella scelta dei metodi didattici, grazie all’istruzione parentale i genitori possono decidere di prevedere più spazio da ritagliare per l’apprendimento dell’inglese, e, se necessario, anche con il supporto di docenti madrelingua.
Il risultato può essere un’accelerazione di conoscenza della lingua, perché come possiamo ben capire, le ore dedicate sono maggiori e di conseguenza anche i risultati e gli obiettivi cambiano rispetto alla stessa fascia di età.
Con la scuola parentale, le famiglie avrebbero la possibilità di offrire ai propri figli l’opportunità di studiare con insegnanti madrelingua, fare spesso conversazione e studiare alcune materie direttamente in inglese.
Spesso si fa riferimento a lezioni di potenziamento della lingua inglese, di solito eseguite da docenti madrelingua che puntano molto sulla conversazione. Questa modalità è molto vicina a quella di molti Paesi europei, e permette di solito ai ragazzi di raggiungere le scuole superiori con una consapevolezza maggiore e una elevata competenza.
Innovazione e competenza digitale con i giochi interattivi
I contenuti interattivi sono dei perfetti alleati come supporto allo studio e alla didattica: catturano l’attenzione dei ragazzi, risultano coinvolgenti e ingaggianti anche con i ragazzi più grandi e vengono in aiuto per sperimentare nuove modalità di apprendimento.
Se in un contesto allargato, il lavoro su device tecnologici può a volte creare difficoltà organizzative, in una lezione one-to-one l’utilizzo di device tecnologici è sicuramente più gestibile e immediato.
Grazie alla grafica accattivante, alle animazioni e all’elevato grado di interattività, l’utilizzo di supporti tecnologici si integra molto bene in un contesto di scuola a casa: le risorse digitali facilitano lo svolgimento delle attività e dei compiti assegnati e rende diversificato e più coinvolgente l’apprendimento.
Per scoprire tutti i vantaggi di questi metodi e numerosi giochi interattivi tra cui scegliere, puoi consultare questo articolo.
Troverai tantissime attività perfette per seguire tutte le materie del programma curricolare scolastico, comprese le lingue straniere, il coding o l’educazione civica, senza dimenticare i giochi, i test e le interattività per approfondire materie di base come la matematica, la grammatica italiana o le materie scientifiche.
Il gioco interattivo va inoltre proposto all’interno di un percorso didattico strutturato. Ma prevedere un momento ludico, supportato anche dall’utilizzo di tecnologie e strumenti digitali, consente di mantenere alta l’attenzione, sia a scuola che in un contesto di apprendimento in famiglia.
Altro aspetto importante da tenere in considerazione è la sicurezza: una piattaforma digitale deve poter offrire un ambiente sicuro, senza pubblicità, dove i ragazzi si possano muovere senza incorrere in spiacevoli situazioni presenti in rete.
Scuola parentale e orientamento pedagogico
La scuola parentale è sicuramente caratterizzata da multidisciplinarietà e da un metodo alternativo rispetto all’insegnamento tradizionale. L’istruzione parentale, generalmente, si basa sulle seguenti linee di pensiero:
- scuola democratica, che si basa sul presupposto che il bambino sia in grado di scegliere in autonomia, sia a livello individuale che in gruppo; il bambino sceglie, quindi, cosa, dove e come imparare, e viene attivamente coinvolto nelle scelte di tipo organizzativo;
- scuola Montessori, che si riferisce all’applicazione del metodo Montessori con l’utilizzo degli strumenti e dei materiali indicati da questo metodo. Il principio fondamentale del metodo Montessori è sostenere lo sviluppo e l’autonomia del bambino, favorendo il confronto e il supporto tra pari, all’interno di un gruppo;
- scuola Steineriana o Waldorf, ovvero un insieme di metodi che, al contrario della scuola democratica, si fondano sul pensiero che sia importante seguire con un percorso specifico lo sviluppo del bambino in ogni suo passaggio. Questo metodo si concentra molto sullo sviluppo artistico, musicale e sul lavoro manuale per sostenere le personali inclinazioni del bambino.
Generalmente, chi sceglie l’homeschooling non predilige un solo metodo di riferimento, ma organizza il percorso scolastico con progetti che si lasciano ispirare dalla fusione di più metodi, cercando di applicarli secondo le esigenze e i ritmi del ragazzo, sviluppando lo studio delle materie di base con una spiccata attenzione al lato creativo e artistico.
In questo contesto i ragazzi sono portati ad apprendere secondo modalità sempre nuove e personalizzate, scoprendo e praticando quelle più indicate per le proprie esigenze e inclinazioni. Si può instaurare un confronto con figure diverse e lavorare sull’autonomia nelle scelte. Aumenterà inoltre la consapevolezza di ciò che il singolo ama fare.
Homeschooling e le 8 competenze europee
L’Unione Europea ha lavorato attivamente per individuare le otto competenze chiave, che dovrebbero essere acquisite da tutti i cittadini.
Si tratta di un ordine non gerarchico, fermo restando che tutte hanno pari importanza nell’apprendimento e nella crescita dell’individuo.
Soprattutto i genitori che si occupano direttamente dell’istruzione dei figli a casa, possono attingere a queste competenze per delineare gli obiettivi di apprendimento:
- comunicare nella madrelingua, ovvero la capacità di parlare nella propria lingua in modo funzionale, adattandosi a diversi contesti e situazioni, con spirito critico;
- competenza multi-linguistica, che si riferisce alla conoscenza e alla capacità di comunicare in lingue differenti dalla propria, così da riuscire a inserirsi in diversi contesti socio-culturali;
- competenza matematica e di base in scienza e tecnologia, indispensabili per risolvere problemi quotidiani e comprendere le leggi naturali della vita sul pianeta;
- competenza digitale, fondamentale per destreggiarsi nel mondo del lavoro e per utilizzare le tecnologie di ultima generazione (come ad esempio la creazione di contenuti e la sicurezza informatica);
- competenza sociale, personale e capacità di imparare ad imparare, aspetti estremamente importanti per organizzare le proprie attività e gestirsi in autonomia;
- competenza civica, ovvero le conoscenze che riguardano la cittadinanza, il rispetto delle regole e la possibilità di essere consapevole, partecipando alla vita sociale del proprio Paese;spirito di iniziativa e imprenditorialità, per arrivare a esaltare le proprie qualità creative, abilità di risoluzione dei problemi e capacità critica;
- consapevolezza ed espressione culturale, che si riferisce alla conoscenza del proprio patrimonio storico e culturale, comprendendo le influenze reciproche con altre culture.
Queste skill permetteranno ai ragazzi di crescere con maggiore consapevolezza, facendo in modo di lavorare sullo sviluppo di queste competenze sin da piccoli.
I dati e le fonti normative in Italia
Secondo i dati del Ministero dell’Istruzione, nell’anno scolastico 2020-2021 gli homeschooler in Italia sono stati più di 15.000. Si tratta di un numero considerevole di bambini e ragazzi rispetto a quello degli ultimi anni (5.126 homeschooler del 2018-2019), che denota un forte cambiamento nelle scelte dei genitori, sicuramente influenzato da tutto quello che abbiamo vissuto in questi due anni di pandemia da Covid 19. Di questi 15.000, la maggior parte (circa 10.000) sono stati bambini della scuola primaria.
La Costituzione Italiana nell’Art. 34 sancisce che “La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita”.(Art. 34); La scuola, per legge, è quindi un diritto che deve essere garantito ad ogni minore. Inoltre, come si legge nell’Art. 30: “E’ dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio”.
Quello che ogni genitore deve garantire è l’istruzione e l’educazione del proprio figlio, che può quindi andare oltre la frequentazione di una istituzione scolastica. Mamma e papà possono di fatto scegliere liberamente la modalità di scuola che preferisce. Infatti, è fondamentale assicurare e mantenere un’istruzione adeguata che rispetti i parametri fondamentali per la crescita e il sano sviluppo dei bambini e ragazzi.
La Costituzione, tra le forme di educazioni possibili cita anche l’homeschooling e delinea quali sono i passaggi necessari per effettuare questa scelta.
Se i genitori decidono di avvalersi dell’istruzione parentale, infatti, sono tenuti ad assolvere diversi obblighi burocratici, come indicato dalle vigenti normative italiane. Questi adempimenti interessano il genitore, la scuola e, anche il Sindaco del comune di residenza.
Ne eri a conoscenza? Vediamo nel dettaglio come funziona dal punto di vista normativo l’istruzione parentale in Italia, come si effettua nella pratica tale scelta e quali sono i documenti da predisporre.
Come si effettua la scelta: tutti i passaggi
Innanzitutto, l’intenzione di avvalersi della scuola parentale deve essere espressa formalmente: è necessario dare comunicazione ufficiale al Dirigente scolastico della scuola in cui è iscritto il proprio figlio, se già frequentante una scuola, oppure a quello della scuola più vicina all’indirizzo di residenza.
Esiste infatti un’apposita dichiarazione che va ad attestare il possesso delle capacità tecniche ed economiche per provvedere all’insegnamento parentale. Questo passaggio è obbligatorio ed è stabilito dal Decreto legislativo del 16 Aprile 1994, n.297, art 111, comma 2.
Non bisogna dimenticare, inoltre, che questo documento deve essere compilato e consegnato ogni anno, al fine di rinnovare l’intenzione di proseguire l’educazione del bambino attraverso la scuola parentale oppure se passare alla scuola tradizionale.
La comunicazione può essere inviata tramite PEC, rispettando le date prestabilite, prima dell’inizio dell’anno scolastico.
A questo punto, il Dirigente scolastico ha l’obbligo formale di verificare che le dichiarazioni del genitore siano fondate: dovrà procedere con un accertamento e dovrà poi monitorare l’apprendimento dei bambini homeschooler tramite un esame di idoneità da svolgersi alla fine di ogni anno scolastico davanti a una apposita commissione.
Tutti i bambini che scelgono l’homeschooling devono fare un esame per passare all’anno successivo. Questo esame viene richiesto in quanto bisogna attestare che l’insegnamento sia conforme alle indicazioni nazionali stabilite dal Ministero dell’Istruzione, e che il minore abbia raggiunto specifici obiettivi didattici prestabiliti.
La scuola in cui viene effettuato l’esame ha anche l’obbligo di aggiornare l’anagrafe degli alunni con gli esiti degli esami di idoneità.
In caso di assenza dell’esame, sarà premura del Dirigente comunicarlo al Sindaco, che provvederà a segnalare alla famiglia quanto previsto dall’obbligo scolastico.
In tutto il processo, ciò che bisogna sempre ricordare è che si tratta di una scelta che richiede molto tempo e impegno da parte del genitore non solo nella parte puramente didattica, ma anche dal punto di vista burocratico.
Bisogna non solo comprendere i bisogni educativi personali in profondità, ma anche rispettando la normativa vigente in Italia.
A tal proposito noi di MyEdu abbiamo predisposto, anche per chi fa scuola parentale, tutti i programmi annuali dalla prima elementare alla terza media.
puoi consultrli sulla nostra piattaforma.
La scuola parentale: alcuni dati sulla loro distribuzione in Italia e in Lombardia
Soprattutto in Lombardia la richiesta è cresciuta notevolmente: i dati mostrano che il fenomeno si sta stabilizzando, dopo la crescita enorme degli studenti in homeschooling durante il periodo della pandemia.
L’Ufficio Statistica del Ministero dell’Istruzione ha messo in evidenza che nell’anno scolastico 2019-2020 erano ben 776 gli alunni che seguivano una scuola parentale , senza frequentare la scuola statale. Questo numero è poi cresciuto notevolmente, arrivando addirittura a triplicare rispetto all’anno scolastico precedente. Nell’A.S.l 2020-2021 gli studenti in homeschooling sono saliti a 2410.. Si tratta di un insieme di alunni considerevole, che rappresenta sia quei bambini che non sono mai entrati in una scuola, ma anche quelli che hanno deciso di passare dalla scuola tradizionale all’ homeschooling.
Rispetto ad altre regioni italiane, la Lombardia è la regione con il maggior numero di studenti che fanno homeschooling, fenomeno che si concentra soprattutto nella provincia di Milano.
Leggendo i dati nazionali, possiamo infatti notare che in Lombardia si contano circa 2.248 iscritti (nel 2020/21), al Centro spicca il Lazio con 1.408 nel 2020/21, mentre al Sud in Sicilia si contano 1.014 iscrizioni nell’ultimo anno.
Strumenti didattici digitali
Come ben sappiamo la scuola ha già tutti gli strumenti necessari per favorire il corretto apprendimento, dai libri di testo ai materiali per sperimentare competenze pratiche, ma ciò che può aiutare e supportare bambini e ragazzi nativi digitali sono proprio contenuti digitali sviluppati sul loro modello di apprendimento.
Per favorire ulteriormente l’apprendimento e accostare alla scuola parenterale degli strumenti utili c’è la nostra piattaforma MyEdu Family.
I contenuti forniti da MyEdu sono un utile accompagnamento ai libri di testo della scuola tradizionale, per aiutare i bambini e i ragazzi a scoprire ed esprimere tutte le loro potenzialità. Ma sono anche strumenti adeguati a sostenere l’homeschooling perché frutto di un’approfondita conoscenza della didattica e delle competenze digitali.
La didattica digitale, infatti, ha il grande vantaggio di creare un ambiente di apprendimento semplice e accogliente, in grado di facilitare l’acquisizione di abilità e conoscenze. In questo articolo potrai leggere come iniziare a fare scuola a casa, grazie al supporto e all’utilizzo degli strumenti suggeriti da MyEdu.
Per concludere
L’istruzione è un diritto di ogni bambino. Come genitori abbiamo il dovere di pensare alla loro crescita e al loro benessere non solo fisico, ma anche emotivo e psicologico. Stare bene mentre si studia e si fanno i compiti costituisce un requisito indispensabile per vivere più serenamente la scuola, che sia in classe o a casa.
Oltre alla tipologia di scuola, puoi scegliere anche che tipo di strumenti mettere a disposizione dei tuoi figli per il loro corretto sviluppo culturale.