La lingua italiana è ricca di regole grammaticali che, a volte, possono sembrare intricate e difficili da ricordare. Tra queste, una delle più comuni e, talvolta, fraintese riguarda l’uso dell’accento nelle parole interrogative e relative, come nel caso di “perché” o “perchè”. Vediamo insieme qual è la forma corretta da utilizzare.
L’errore comune: “perchè”
La prassi di scrivere “perchè” con l’accento grave (è) è abbastanza comune, ma non è corretta in nessuna circostanza. La forma “perchè” non esiste nella lingua italiana e dovrebbe essere evitata per garantire la correttezza ortografica. Spesso si legge anche la forma con l’apostrofo (perche’), altrettanto errata.
LEGGI ANCHE > COME SI SCRIVE: SENZA O SENSA?
La forma corretta
La forma “perché” con l’accento acuto (é) è quindi quella corretta e l’unica da utilizzare, sia nelle frasi interrogative che in quelle esplicative o causali. Vediamo qualche esempio:
– Frase interrogativa: “Perché sei arrivato tardi?”
– Frase causale: “Sono arrivato tardi perché stavo male.”
In questi due casi, “perché” svolge la funzione di introdurre una domanda o di spiegare una causa o una ragione, ma la forma da utilizzare è sempre quella con l’accento acuto.
Esistono altre parole nella lingua italiana che seguono una regola simile. Come ad esempio: “poiché” e “affinché”.
Come per molte altre regole grammaticali, la pratica e l’attenzione ai dettagli sono essenziali per padroneggiare l’ortografia italiana. Per questo e altri dubbi sulla grammatica italiana puoi consultare il dizionario di MyEdu Family!
LEGGI ANCHE > DIFFERENZA TRA VERBI TRANSITIVI E INTRANSITIVI