L’espressione “ciononostante” o “ciò nonostante” è ampiamente usata per indicare un’opposizione o un contrasto, con il significato di “tuttavia” o “malgrado ciò”. La forma più comune è univerbata “ciononostante” (ovvero unificata, che trasforma il sintagma in elemento lessicale unico), ma esistono anche le varianti “ciò nonostante” e “ciò non ostante”, che non sono scorrette ma vengono usate in contesti particolari.
Qual è la differenza tra le due forme?
- “Ciononostante” è la forma più usata nello scritto comune.
✅ Era stanco, ciononostante ha continuato a lavorare.
✅ Era tardi, ciononostante hanno proseguito la riunione.
✅ Ha avuto poco tempo per studiare, ciononostante ha superato l’esame.
✅ Fuori pioveva, ciononostante siamo usciti per una passeggiata.
- “Ciò nonostante” è una variante più formale, spesso presente in testi istituzionali o accademici.
✅ Il progetto ha incontrato diverse difficoltà. Ciò nonostante, il team è riuscito a rispettare le scadenze.
- “Ciò non ostante” è poco comune e si trova in ambiti burocratici o giuridici.
Conclusione: ciononostante o ciò nonostante?
Usa preferibilmente “ciononostante“, poiché è la forma più naturale e diffusa. Le altre due espressioni sono grammaticalmente corrette, ma meno utilizzate.
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