La notte di San Lorenzo è una notte magica. In molte parti del mondo, soprattutto nelle zone di mare, è usanza passare la notte del 10 agosto sulla spiaggia accendendo un bel falò (quando è possibile e con le autorizzazioni necessarie), montando la tenda e passando la notte a cantare con gli amici e guardare il cielo alla ricerca delle stelle cadenti.
In questo articolo del Blog di MyEdu puoi trovare una nuova scheda di approfondimento sulla poesia X Agosto di Giovanni Pascoli, una poesia cardine della tradizione italiana, con consigli, punti di vista nuovi e giochi basati sui versi del poeta. Sei pronto?
X AGOSTO – GIOVANNI PASCOLI
San Lorenzo, Io lo so perché tanto
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perché sì gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
Ritornava una rondine al tetto:
l’uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.
Ora è là come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell’ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l’uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido
portava due bambole in dono…
Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d’un pianto di stelle lo inondi
quest’atomo opaco del Male!
X Agosto – Parafrasi
San Lorenzo, io so il motivo per cui così tante stele brillano e cadono nell’aria tranquilla, il perché nel cielo concavo cadono le stelle come in un grande pianto. Mentre una rondine stava ritornando nel suo nido su un tetto, la uccisero e cadde tra le spine dei rovi. Nel becco aveva un insetto che portava per darlo da mangiare ai suoi rondinini. Ora è lì ferma con le ali aperte come se fosse in croce, con il becco verso il cielo come se porgesse il verme al cielo lontano e i suoi piccoli sono al buio, che la aspettano e pigolano sempre più piano. Anche un uomo stava tornando a casa sua quando lo uccisero. Prima di morire disse: «Perdono». Rimase con gli occhi sbarrati come in un grido. Portava in dono due bambole per le sue figlie. Intanto nella casa solitaria, la sua famiglia lo aspetta inutilmente. Egli immobile e attonito punta le bambole verso il cielo e verso Dio. E tu, Cielo infinito e immortale, che stai sopra il mondo senza preoccuparti di niente, lasci cadere le stelle come un pianto su questo mondo che è piccolo come un atomo e un concentrato di sofferenza.
Lettura
Al di là dei tecnicismi, delle rime e delle strofe, la poesia X Agosto è fortemente caratterizzata dalla nota autobiografica del racconto dell’uccisione del padre del poeta. Ruggiero Pascoli fu ucciso a fucilate il 10 agosto 1867 probabilmente da un rivale in affari, le indagini non arrivarono mai a una conclusione e il delitto rimase irrisolto. All’epoca il giovane Pascoli aveva 12 anni e questo episodio fu il primo di tanti eventi funesti cui il poeta imputò l’origine del proprio dolore. Quando si parla di questa poesia ci si sofferma sulle metafore del nido e del crocifisso, ma le stelle cadenti?
La pioggia di stelle compare all’inizio della poesia e poi di nuovo alla fine, chiudendo il cerchio della notte con un ritratto del cielo cupo. Definite come “pianto”, le stelle cadenti di cui ci parla Pascoli sono le meteore che ogni anno vediamo cadere durante la notte del 10 agosto, giorno in cui si ricorda San Lorenzo, martire morto sul rogo.
Le stelle cadenti il 10 agosto
La notte di San Lorenzo il cielo si illumina con piccoli bagliori improvvisi: scie luminose che durano pochi istanti e tagliano il blu del cielo. Sono stelle che in questo periodo dell’anno incontrano la Terra. Precisamente sono meteoriti dello sciame Perseidi composto da detriti lasciati dalla cometa Swift-Tuttle.
Secondo la tradizione popolare quando si vede una stella cadente bisogna esprimere un desiderio e affidarglielo per sperare che si realizzi. Ma attenzione a non rivelare mai cosa si desidera!
Perché la connessione con San Lorenzo?
San Lorenzo era un vescovo di Roma martirizzato nel 258 sotto l’imperatore Valeriano: venne condotto sul rogo e arso vivo. Secondo la tradizione le stelle cadenti rappresentano le scintille dei carboni ardenti del rogo che invece di cadere a terra si innalzano verso il cielo e verso Dio.
La Luna: il corto Pixar perfetto per San Lorenzo
Cortometraggio del 2011 candidato al Premio Oscar, scritto e diretto da Enrico Casarosa, La Luna racconta la storia di un bambino che va in barca con il nonno e il papà e si inabissa fino ad arrivare a salire sulla luna. Qui lo attende una volta completamente trapunta di stelle che vengono spazzate via dagli adulti, e un imprevisto metterà alla prova il bambino che saprà trovare una soluzione. Il finale con le stelle cadenti non può non farci pensare al notturno descritto da Pascoli anche se in questo caso l’atmosfera è di certo più allegra e distesa. Buona visione.
Le Cosmicomiche: La distanza dalla luna
Una volta, secondo Sir George H. Darwin, la Luna era molto vicina alla Terra. Furono le maree che a poco a poco lo spinsero lontano: le maree che lei Luna provoca nelle acque terrestri e in cui la Terra perde lentamente energia.
Da questo incipit parte la prima cosmicomica di Italo Calvino. Le Cosmicomiche è una raccolta di 12 racconti scritti da Italo Calvino tra il 1963 e il 1964. I racconti sono storie umoristiche e paradossali relative all’universo, all’evoluzione a tempo e spazio. La distanza della luna racconta di Qfwfq secondo cui una volta, siccome la luna era molto vicina ci si poteva salire sopra e il più abile a farlo era suo cugino il sordo. Qfwfq era molto innamorato della moglie del comandante, la signora Vhd Vhd, che però, essendo innamorata del sordo. Da queste premesse tante avventure.
Scarica la scheda di approfondimento sulla poesia X Agosto per giocare con la poesia!