Si trova a 320 chilometri dalla Terra e viaggia attorno al nostro pianeta a una velocità di 27.700 chilometri orari. È la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), realizzata grazie alla collaborazione delle agenzie spaziali europea, statunitense, giapponese, russa e canadese.
La Stazione Spaziale Internazionale è il più grande oggetto mai messo in orbita. È infatti estesa come un campo da calcio e ha un volume abitabile pari a quello di due Boeing 747. La sua struttura è composta da un corpo centrale, attorno a cui sono montati otto pannelli solari, che forniscono la stazione di energia. Gli alloggi degli astronauti e i laboratori per gli esperimenti si trovano nel corpo centrale.
I primi componenti della Stazione sono stati lanciati in orbita nel 1998, mentre il suo completamento è previsto entro la fine del 2017. È però solo dal 2000 che viene assicurata un’ininterrotta presenza umana, e diversi equipaggi si sono avvicendati in questi anni.
Tra di loro, anche diversi atronauti italiani: Umberto Guidoni, Roberto Vittori, Paolo Nespoli, Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti. Quest’ultima, oltre ad essere stata la prima donna italiana ad andare nello spazio, ha anche stabilito il record femminile di permanenza in orbita, avendo trascorso 200 giorni a bordo della ISS.
L’ISS è anche un importante laboratorio di ricerca nello spazio. Ma cosa si studia, di preciso, in orbita?
Tra le varie cose, i metalli e la possibilità di creare nuove leghe e nuovi materiali. Gli stessi astronauti sono oggetto di osservazioni, per valutare le capacità di adattamento del corpo umano in situazioni di microgravità. Questo in vista di missioni spaziali sempre più lunghe, come l’esplorazione umana del pianeta Marte.
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