Lunedì 12 febbraio, anniversario della nascita di Charles Darwin, avvenuta nel 1809, si celebra il DARWIN DAY. Darwin fu uno scienziato inglese, noto per la teoria dell’evoluzione delle specie, una vera rivoluzione per l’epoca in cui visse.
Ma di cosa parla questa teoria? Beh, spiega, per esempio, il motivo per cui le giraffe hanno il collo così lungo. Scopriamolo anche noi, con l’aiuto delle mappe concettuali.
Darwin è il famoso autore del libro Sull’origine delle specie, pubblicato nel 1859. Scrisse questo testo dopo un viaggio intorno al mondo durato 5 anni, imbarcato come scienziato naturalista su un veliero della marina britannica, il Beagle.
Darwin si imbarcò sul Beagle quando aveva 22 anni e tornò in Inghilterra che ne aveva 27. Durante questo viaggio collezionò molti fossili e prese molti appunti sulle caratteristiche di animali e piante, assai diversi da quelli che vivevano in Europa. In particolare, nelle isole Galapagos, un piccolo arcipelago al largo delle coste dell’America del Sud, studiò con attenzione tre specie animali: le tartarughe terrestri giganti, le iguane e i fringuelli.
I fossili
Oggi noi tutti sappiamo che, a partire dalla comparsa sulla Terra delle prime specie viventi, piante e animali non sono sempre stati gli stessi ma, con il passare del tempo, si sono “evoluti”. Attraverso un processo di evoluzione, le forme di vita più primitive, come gli organismi unicellulari, si sono trasformati in esseri viventi più complessi, tra i quali anche noi esseri umani.
All’epoca di Darwin, però, tutto questo non era ancora noto. Le persone credevano infatti che le specie animali e vegetali presenti sulla Terra non fossero mai cambiate da quando aveva avuto origine la vita. Questa teoria si chiamava fissismo.
La scoperta dei fossili, che testimoniavano l’esistenza nelle epoche passate di specie viventi estinte e diverse da quelle presenti, iniziò a mettere in discussione il fissismo. Se le specie viventi presenti sulla Terra non sono mai cambiate, come spiegare i fossili? Ci fu un grande dibattito all’epoca tra gli scienziati. Alla fine concordarono che l’unica risposta possibile era l’evoluzionismo: le specie viventi non sono immutabili ma si modificano nel corso dei secoli.
La domanda a cui rispondere divenne allora: come e perché le specie cambiano?
Jean-Baptiste Lamarck
Il primo scienziato che formulò un’ipotesi fondata sull’idea di evoluzione fu il francese Jean-Baptiste Lamarck, qualche anno prima di Darwin. Secondo la sua teoria, gli esseri viventi si modificano nel corso dei millenni e molti scompaiono a vantaggio di altre specie. Questo accade perché l’ambiente in cui gli animali vivono li costringe a usare e sviluppare certe parti del corpo più di altre. Con il passare del tempo, le parti del corpo meno utilizzate si riducono e tendono a scomparire, mentre quelle più usate vengono potenziate per “funzionare meglio”.
Darwin e la selezione naturale
Secondo Darwin, però, la teoria di Lamarck non poteva funzionare perché gli animali non trasmettono i cambiamenti che hanno sviluppato nel corso della loro vita direttamente ai figli. Nel suo libro Sull’origine delle specie, Darwin formulò quindi un’altra ipotesi, secondo la quale è l’ambiente che seleziona gli individui più adatti. Gli organismi viventi, infatti, anche se appartengono alla stessa specie, presentano sempre piccole differenze tra loro e alcune di queste differenze possono essere più o meno utili per sopravvivere nell’ambiente in cui vivono.
Gli animali che possiedono caratteristiche che li rendono più adatti all’ambiente in cui si trovano sopravvivono più facilmente, e quindi si riproducono di più e hanno maggiori possibilità di trasmettere ai discendenti quei caratteri che li hanno aiutati a sopravvivere.
Gli organismi svantaggiati, invece, avranno meno possibilità di sopravvivere e avere figli, ed è quindi anche meno probabile che trasmettano le loro caratteristiche alle generazioni successive. Questo processo venne chiamato da Darwin “selezione naturale”.
Il collo delle giraffe
Per capire la differenza tra la teoria di Lamarck e quella di Darwin possiamo fare un esempio concreto: il collo delle giraffe.
Secondo Lamarck le giraffe, per potersi nutrire delle foglie degli alberi, allungarono a poco a poco il loro collo, tramandando questa modificazione di generazione in generazione.
Per Darwin, invece, in un branco di giraffe con il collo corto un giorno ne nacque una col collo più lungo. Grazie a tale particolarità quella giraffa poté arrivare più facilmente alle foglie più tenere degli alberi e quindi nutrirsi meglio delle compagne, diventando così più forte e robusta. I figli di questa giraffa ereditarono il collo allungato e lo trasmisero a loro volta ai propri figli, finché la particolarità “collo lungo” divenne una caratteristica di tutta la specie.
Vuoi saperne di più sulle teorie di Charles Darwin? Leggi Explora!
Dalla home page di MyEdu Family vai su Explora, poi seleziona Ambiente e natura e clicca su 2. Un viaggio lungo milioni di anni: Che cos’è l’evoluzione.
Oppure apri MyEdu Family e poi clicca QUI!