Nel 1945 il mondo era appena uscito dalla seconda guerra mondiale, un conflitto di dimensioni mai viste nel quale morirono circa 60 milioni di persone. Di queste, più della metà erano civili.
La devastazione causata dalla guerra fu tale da spingere i Paesi del mondo a riunirsi per riflettere e trovare insieme un modo per evitare il ripetersi in futuro di tragedie di tale portata.
Fu così che il 25 ottobre 1945 vide la luce l’ONU, l’Organizzazione delle Nazioni Unite. Questa istituzione, che riunisce quasi tutte le nazioni del pianeta e attualmente ha sede a New York, si propone i seguenti obiettivi: promuovere la pace e la sicurezza nel mondo; salvaguardare i diritti e le libertà degli esseri umani; promuovere il progresso economico e sociale dell’intero pianeta.
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
Tra i documenti costitutivi dell’ONU, oltre allo Statuto, fondamentale è la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, approvata dagli Stati membri il 10 dicembre 1948 a Parigi. Per ricordare questo evento il 10 dicembre di ogni anno si celebra la Giornata Internazionale per i Diritti Umani.
Questo documento vuole porsi come ideale comune per tutti i popoli e tutte le Nazioni, così che ogni individuo si sforzi di promuovere il rispetto dei diritti e delle libertà in essa enunciati. La Dichiarazione dei Diritti Umani si propone di tutelare in particolare i seguenti diritti.
- Diritto all’esistenza individuale: divieto di uccisione o di schiavitù, privazione della libertà personale e delle libertà di coscienza, o di religione, di opinione e di associazione.
- Libertà dal bisogno: libertà sindacali, diritti del lavoro, assicurazioni, salari eccetera.
- Diritto all’eguaglianza in materia di razza, sesso, religioni e difesa delle minoranze.
- Diritti politici con elezioni libere e segrete.
I diritti dell’individuo nella storia
La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani è il primo documento a sancire universalmente (cioè in ogni epoca storica e in ogni parte del mondo) i diritti che spettano all’essere umano. In passato, infatti, vi furono altre “dichiarazioni dei diritti”, cioè documenti che enunciavano i principi fondamentali delle libertà politiche e sociali, ma erano sempre limitati ad alcune epoche, luoghi e, in alcuni casi, classi sociali.
Tra gli antecedenti più importanti della Dichiarazione Universale troviamo, in Inghilterra, la Magna Charta libertatum, imposta dal clero e dalla nobiltà a re Giovanni Senzaterra nel 1215. Questo documento era importante perché limitava i poteri del re nei confronti dei suoi sudditi, ma le garanzie erano riservate solo a una parte della società: clero e nobili. Alla Magna Charta sono seguite poi, sempre in Inghilterra, altre dichiarazioni che hanno ampliato i diritti dell’individuo limitando possibili abusi da parte della corona inglese. Questi documenti sono: la Petition of rights (Petizione dei diritti, 1628), l’Habeas Corpus Act (1679) e la Bill of rights (Legge sui diritti, 1689).
Contenuto diverso, e più universale, ha un altro antecedente illustre: la Dichiarazione di Indipendenza proclamata dalle colonie americane nel 1774, quando si staccarono dal dominio inglese. Proclamato il 4 luglio 1776, questo documento enuncia quei principi di libertà politica e civile che costituiscono i diritti fondamentali e inalienabili di ogni cittadino e che devono essere riconosciuti e universalmente accolti dalla società.
La Dichiarazione di Indipendenza americana esercitò poi il suo influsso su un’altra fondamentale dichiarazione dei diritti, la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, proclamata dall’Assemblea Nazionale all’inizio della rivoluzione francese nel 1789, subito seguita dalla Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina proposta da Olympe de Gouges.
I diritti umani
La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani è quindi il risultato di un lungo processo storico che vede nascere e affermarsi a poco a poco l’idea dei diritti dell’individuo: diritti fondamentali che un essere umano possiede in quanto essere umano, di cui è titolare fin dalla nascita proprio per il fatto stesso di essere nato.
La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani inizia infatti con queste parole: “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti“.
Tra diritti di ogni uomo e di ogni donna vi sono quindi il diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della propria persona, senza distinzione per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione. A questi seguono il diritto alla tutela giuridica, alla libertà di parola, alla libertà di movimento, al lavoro.
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