Assistiamo da anni, soprattutto nel campo dell’educazione, a una sorta di rivalità tra due scuole di pensiero che contrappongono lo studio con dispositivi digitali allo studio con l’utilizzo esclusivo di metodi analogici. Meglio studiare su computer (o su tablet) eliminando completamente la carta o viceversa utilizzando solo libri e quaderni? Per molti la scelta è tra l’uno “o” l’altro e terzium non datur. Si tratta, in verità, di scelte e visioni di scarso buon senso. Per ottenere il risultato migliore, infatti, l’unione tra digitale e analogico fa davvero la forza. Vediamo come.
Tablet e computer stimolano la curiosità
Intanto sfatiamo l’errata convinzione che televisione, computer e tablet facciano male a prescindere. Secondo le nuove linee guida del Royal College of Pediatrics and Child Health (RCPCH), l’associazione che riunisce i pediatri del Regno Unito, non ci sono prove che passare il tempo davanti agli schermi di computer e tablet sia dannoso. L’utilizzo di questi apparecchi è invece utile per stimolare la curiosità e l’intelligenza dei bambini. Unica precauzione: il buon senso. Come per la maggior parte delle cose, non si deve esagerare.
Evitare quindi l’uso prima di andare a dormire e durante i pasti, e controllare che nell’arco della giornata i ragazzi impieghino il loro tempo anche in altre attività: lo sport, il gioco con gli amici e il dialogo con i familiari. I pediatri del RCPCH non hanno quindi fissato limiti orari o linee-guida precise per l’utilizzo “corretto” di questi strumenti, ma hanno piuttosto suggerito che i genitori si pongano criticamente nei confronti dell’utilizzo di questi dispositivi da parte dei figli, allo scopo di trovare autonomamente un loro equilibrio. Le questioni da porsi sono quindi: il tempo trascorso davanti a TV, PC e tablet è sotto controllo? Interferisce con ciò che la famiglia vuole fare? Interferisce con il sonno? Se le risposte sono adeguate, quindi, nulla di cui preoccuparsi.
“Gli schermi fanno parte della vita moderna e non possiamo farne a meno“, ha spiegato Russell Viner, presidente del RCPCH. “Suggeriamo quindi che i limiti appropriati all’età siano negoziati da genitori e figli”.
Tablet e computer aiutano nello studio
Liberato il campo dalle preoccupazioni legate allo sviluppo emotivo e relazionale dei ragazzi, bisogna riconoscere che l’uso dei dispositivi digitali è sicuramente benefico per lo studio. Non solo perché più coinvolgente ed entusiasmante, ma soprattutto perché permette di accedere direttamente a contenuti ed esperienze non accessibili a tutti: immagini, video, animazioni e attività interattive rendono il processo di apprendimento più ricco ed efficace.
D’altro canto non possiamo comunque dimenticare che la crescita intellettiva richiede soprattutto che lo studente sia attivo e partecipe: tablet e computer danno stimoli e coinvolgono, ma non possono studiare al posto nostro!
Scriviamo gli appunti a mano
La ricerca scientifica ha rilevato anche che è importante non riportare le informazioni in maniera pedissequa, trascrivendo in maniera letterale e precisa frasi e dialoghi: ricopiare fedelmente un’informazione non agevola l’apprendimento e non stimola una elaborazione personale dei contenuti. Per questo gli appunti presi a mano sono i più efficaci. L’uso di una penna e un foglio, legati alla lentezza dello scrivere, ci costringono proprio a trovare strategie di riassunto, utilizzare schemi o creare mappe concettuali e abbreviazioni che ci permettono, già solo scrivendo, di “digerire” mentalmente quanto abbiamo imparato.
Scrivere in corsivo, poi aumenta di molto l’efficacia degli appunti. Secondo un articolo pubblicato su Psychology Today, infatti, la scrittura in corsivo è fondamentale per lo sviluppo cognitivo. A seconda che si scriva in stampato, in corsivo o sulla tastiera di un computer, si attivano infatti aree del cervello e schemi cerebrali diversi. Scrivere in corsivo mette in modo più capacità, dal controllo del movimento al pensiero, e attiva più aree cerebrali. Anche la lettura del corsivo costringe a fare “più fatica”: essendo più difficile da interpretare impegna di più il cervello che così si allena meglio. Il corsivo, insomma, è un esercizio che coinvolge mente e corpo.
Digitale e analogico non si escludono a vicenda, quindi: tablet e PC sono perfetti per l’esplorazione dei contenuti e la ricerca di informazioni, penna e foglio per prendere appunti ed elaborare dei concetti. Insieme, anche in questo caso, è decisamente meglio.