Non c’è scuola senza compiti. Per quanto la questione sia controversa e assai dibattuta, ancora non si è trovata una valida alternativa ai compiti, ossia lo studio che ragazzi e ragazze devono svolgere ogni giorno a casa. Per gli studenti non è sempre facile: soprattutto negli anni della scuola primaria, infatti, quando ancora non si è acquisito un metodo di studio personale, imparare a studiare da soli è fondamentale. Vediamo come possiamo aiutarli.
Troviamo un luogo ordinato e tranquillo
Partiamo dalle basi, ossia dal luogo in cui ragazzi e ragazze fanno i compiti, che deve essere idoneo all’impresa: una scrivania ordinata, bene illuminata e con tutto l’occorrente per fare i compiti ma senza distrazioni. Via dunque cellulare, giocattoli e videogiochi – a meno che i compiti non vengano svolti su un supporto digitale! –
Fondamentale è la tranquillità: radio e televisione vanno spente per evitare rumori e confusione. Non è necessario però fare i compiti in cameretta, soprattutto se condivisa con fratelli o sorelle: si può studiare anche sul tavolo della cucina o del soggiorno, purché il luogo sia tranquillo e ordinato.
Creiamo una routine
Per abituare i ragazzi a concentrarsi, è anche bene creare una routine per i compiti: orari e giorni fissi (questo durante le vacanze) appositamente dedicati. Intanto non sempre è produttivo cominciare a studiare subito dopo pranzo: un momento di ristoro per riprendersi dalle fatiche della mattinata è necessario, così come è necessario prevedere delle pause durante lo svolgimento dei compiti, magari per fare merenda, sgranchirsi le gambe e allentare la concentrazione. Un’attenzione prolungata non è naturale per un bambino: fino alla terza elementare, ad esempio, i tempi di concentrazione non superano i 15 minuti. Meglio quindi riposarsi per qualche minuto dopo aver finito una materia, prima di affrontare quella successiva.
Abituiamolo a essere autonomo
È importante ricordare, mentre li assistiamo, che il ruolo dei genitori non è quello di aiutare i figli a fare compiti perfetti da presentare con orgoglio all’insegnante, ma di sostenerli affinché imparino a fare i compiti in autonomia. È quindi giusto aiutarli all’inizio dell’anno scolastico per capire assieme a loro come organizzare le attività: leggiamo con loro il diario e decidiamo insieme in che ordine svolgere i compiti. Di norma, è meglio affrontare subito quelli più impegnativi, quando si è più freschi, per poi continuare con quelli più semplici che il bambino può anche affrontare con meno concentrazione.
Allo stesso modo, nei primi giorni di scuola, verifichiamo che facciano tutti i compiti, che organizzino bene la cartella e che non dimentichino nulla. Pian piano però diminuiamo i controlli, valorizzando invece sempre di più la loro capacità di autogestirsi.
La fretta non aiuta!
Anche se noi genitori vorremmo che finissero subito i compiti, non pressiamo i ragazzi con la fretta: ogni bambino ha infatti i propri tempi per imparare, comprendere e memorizzare. Non facciamo confronti con gli altri compagni o con fratelli e sorelle: li renderebbero soltanto insicuri. Quando ci accorgiamo che stanno commettendo un errore non giudichiamoli, e non sostituiamoci a loro correggendoli subito. Aiutiamoli piuttosto a ragionare e a capire da soli, se possibile, dove hanno sbagliato così che si possano autocorreggere.
In tal modo, mano a mano che procede l’anno scolastico, anche noi genitori potremo imparare qualcosa in più, in primis a essere pazienti e non troppo assillanti: non stiamo sempre seduti al loro fianco mentre fanno i compiti, piuttosto dimostriamoci presenti se e quando chiederanno il nostro aiuto.