L’evoluzione della tecnologia sta cambiando il mondo in ogni aspetto della nostra vita: dalla tecnologia del quotidiano, a quella usata per divertirci, per studiare e, ancora più impattante, per lavorare. Quali saranno le competenze digitali del futuro che conviene che i più giovani imparino?
L’aggiornamento tecnologico non è più solo un fattore strumentale: fino ad oggi dovevamo adattarci e studiare la nuova versione di un pacchetto applicativo per il nostro computer, o adeguarci alle nuove funzionalità del nostro nuovo cellulare. Ma nei prossimi anni dovremo attivare delle abilità differenti per convivere e gestire tecnologie che interagiranno con la realtà in cui viviamo, come la realtà aumentata o quella virtuale, o addirittura convivranno sempre di più con le nostre decisioni: l’intelligenza artificiale e le sue applicazioni impatteranno direttamente nell’interazione tra noi e il mondo in cui ci muoviamo; i Big Data e i sistemi di Machine Learning ci permetteranno di gestire miliardi di dati, analizzando il mondo con un dettaglio mai raggiunto in precedenza.
“Nuove tecnologie uguale nuove competenze” è un paradigma che decine di ricerche che mappano le esigenze del mondo del lavoro dopo il 2030, come ad esempio quella di Linkedin, ci ricordano in continuazione.
Quali sono le competenze digitali?
Prima di iniziare, vediamo cosa significa competenza digitale. In sintesi è la capacità di utilizzo sicuro, critico e responsabile delle tecnologie digitali per l’apprendimento, il lavoro e la vita sociale.
Ci sono 5 aree di competenza digitale che servono per giudicare l’importanza e lo scopo delle informazioni digitali:
1) Informazione e alfabetizzazione su ricerca dei dati
2) Collaborazione e comunicazione
3) Creazione di contenuti digitali
4) Sicurezza: protezione dei dispositivi e dei dati personali
5) Problem solving: capacità di risolvere problemi tecnici e utilizzo creativo delle tecnologie digitali
Perché le competenze digitali sono fondamentali nel futuro del lavoro?
Da queste aree derivano abilità differenti. La comunità europea ha creato il sistema Digcomp (Digital Competence Framework for Citizen), che identifica queste 5 aree e 21 abilità specifiche all’interno di un framework, e fornisce oltre 250 esempi pratici di applicazione.
Tra queste 21 competenze spiccano: la capacità di navigare e cercare dei dati, collaborare attraverso le tecnologie digitali, gestire l’identità digitale, integrare e elaborare contenuti digitali. Queste competenze sono fondamentali nel futuro mondo del lavoro che studentesse e studenti troveranno alla fine del percorso di studio, perché lo sviluppo della tecnologia è così rapido che diventa fondamentale imparare a gestire il cambiamento, più che conoscere in dettaglio la realtà odierna: acquisire competenze pratiche, non solo conoscenze specifiche.
Panorama delle ultime ricerche sulle competenze digitali
Secondo una ricerca dell’università di Oxford con Nesta e Manpower, il 60% del lavoro del 2030 è ancora da inventare. Parte di queste nuove professioni, e delle relative competenze, sono state oggetto di numerose ricerche.
La ricerca Oxford-Nesta cita in particolare un dato interessante: nella sola Europa, entro il 2030 si assisterà ad un calo del 19% delle professioni che implicano attività fisica e ad un aumento del 39% delle professioni STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica).
Tendenze emergenti sulle competenze digitali del futuro
Recentemente una ricerca del Fondo Economico Mondiale ha confermato questa tendenza, identificando anche le professioni più richieste entro i prossimi 10 anni:
- Specialisti in machine learning e intelligenza artificiale
- Specialisti della sostenibilità
- Ingegneri fintech
- Specialisti in sicurezza informatica
- Operatori tecnici per agricoltura
Nuove professioni e nuove competenze: una recente ricerca di Mckinsey, azienda internazionale di consulenza, ne ha identificate alcune assolutamente necessarie per i futuri lavoratori, dividendole in 3 aree: abilità cognitive (in particolare pensiero critico, problem solving, ragionamento logico, agilità mentale, ascolto attivo), abilità digitali (alfabetizzzione digitale, cittadinanza digitale, analisi dati, etica digitale), abilità interpersonali (modelli di comportamento, empatia, umiltà, socialità), auto-leadership (autoconsapevolezza, autogestione, fiducia in se stessi, integrità).
È molto interessante notare come tutte le ricerche, che siano redatte da aziende specializzate nel mondo del lavoro, governi, o associazioni di altro genere, convergono tutte nelle stesse competenze e abilità di cui abbiamo parlato.
In un contesto come quello in cui viviamo, la formazione e l’educazione diventano il vero motore del cambiamento.
Preparare studentesse e studenti a un mondo in continua evoluzione, e a una tecnologia di cui ancora oggi non sappiamo l’evoluzione, è la vera sfida del sistema scolastico e delle politiche di istruzione. Non solo per coloro che sono in età evolutiva, ma anche per gli adulti che dovranno comunque perseguire l’obiettivo di una formazione continua per essere adeguati alle esigenze del nuovo mondo del lavoro.
Case study: esempi di successo nell’adozione di competenze digitali
Molti paesi europei hanno effettuato scelte importanti che guardano a questo cambiamento. Ad esempio, già 18 paesi europei (purtroppo non ancora l’Italia) e 7 extraeuropei, hanno inserito il coding come materia obbligatoria dalla primaria: la capacità di programmare e di ragionare secondo la logica che impone il coding diventa una competenza base per altri futuri apprendimenti: sarà un caso che in questi paesi i test Ocse Pisa (simili ai test Invalsi ma eseguiti a livello mondiale) identificano migliori competenze logico-matematiche negli alunni? Sicuramente è un fattore importante da considerare.
Ma, oltre al coding, sono centinaia le attività da fare nelle scuole finalizzate alla crescita delle competenze e delle attività digitali: ricercare dati, analizzare le fonti di informazione, interagire con gli strumenti digitali come social o mail, costruirsi un’identità digitale, conoscere le regole della privacy, imparare o proteggere i dati personali, rispettare le regole e rispettare il prossimo anche nel mondo virtuale. Su questi temi il DigComp è un fondamentale documento da seguire anche per la creazione dei piani formativi scolastici.
Il ruolo dell’educazione nel preparare i giovani al futuro digitale
Attualmente è in corso un grande progetto formativo sulla transizione digitale: utilizzando i finanziamenti derivanti dal PNRR, migliaia di studenti e di insegnanti avranno ricevuto una formazione specifica entro il settembre 2025. Le aree di riferimento sono proprio quelle del DigComp. Speriamo sia una vera occasione di evoluzione e miglioramento dell’offerta scolastica in Italia.
In particolare la formazione dei docenti (450 milioni di euro) prevede la gestione della transizione digitale in classe per sviluppare nuove metodologie, utilizzare nuovi strumenti e valutare gli alunni attraverso strumenti e pratiche innovative.
L’importanza dell’educazione digitale nelle scuole
Quindi, i docenti saranno formati non solo all’utilizzo delle nuove tecnologie che le scuole hanno acquistato grazie ai fondi del PNRR (stampanti 3D, visori di realtà virtuale, classi immersive), ma anche su come utilizzarle ai fini didattici per motivare gli studenti, creando lezioni più coinvolgenti e meno tradizionali, andando così incontro alle esigenze formative dei nativi digitali, di cui abbiamo ampiamente parlato negli articoli precedenti.
Tra le tecnologie più interessanti e adatte alla Scuola, ci sono le varie tecnologie immersive, fino alle prime sperimentazioni sul Metaverso (segnaliamo le attività dell’istituto Europa di Pomigliano, una delle 10 scuole più innovative al mondo) e tutte le applicazioni dell’intelligenza artificiale generativa, come l’utilizzo di Chat GPT in classe.
Strumenti e risorse per sviluppare competenze digitali
Quindi, sviluppare le competenze digitali è necessario a Scuola, ma anche a casa: infatti, sono parecchie le opportunità disponibili anche per i genitori. Eccone alcune che è possibile provare:
eccellenzeindigitale.withgoogle.com: portale promosso da Google con corsi brevi sulla gestione costruzione della presenza online, dove è possibile trovare anche corsi di digital marketing;
mva.microsoft.com: la Microsoft Virtual Academy è il portale per la formazione online di Microsoft dove si possono frequentare corsi per sviluppare sia competenze digitali che tecniche;
cybrary.it: per una formazione dedicata legata alla cyber security.
E naturalmente MyEdu Family, per promuovere e sviluppare le diverse competenze, anche con attività pratiche e divertenti.
Le competenze digitali sono quindi un obiettivo fondamentale da raggiungere per studentesse e studenti: a Scuola, ma anche con il supporto della famiglia, per non perdere l’occasione di imparare a gestire consapevolmente l’innovazione digitale e tecnologica.
Imparare a essere sempre attivi è il primo passo di un apprendimento digitale che ci accompagnerà tutta la vita: delegare alle macchine alcune attività è una sfida ma anche una grande opportunità, per avere più tempo per dedicarci alle nostre splendide peculiarità umane.