Il 25 dicembre è sempre più vicino e non vediamo l’ora che sia Natale, il giorno più bello dell’anno che porta gioia e felicità a grandi e piccini. Ma nel frattempo… ? Nel frattempo goditi l’attesa con il calendario dell’Avvento di MyEdu, preparato apposta per te! Un calendario tutto da scoprire, con una nuova sorpresa ogni giorno, tra attività, giochi e tantissime curiosità.
Oltre al calendario dell’Avvento, tra le tradizioni natalizie più amate vi sono anche l’albero di Natale e il Presepe. Scopriamo quali sono le loro origini per celebrarli al meglio anche quest’anno!
Calendario dell’Avvento
Il calendario dell’Avvento è un calendario molto speciale: dura infatti solo 24 giorni e porta ogni giorno una piccola sorpresa, che sia un dolcetto o un giochino. Serve a scandire i giorni dal primo dicembre alla vigilia di Natale ma anche a preparare il nostro spirito all’arrivo della gioia e della felicità portate dal 25 dicembre.
Le origini di questa bella tradizione sono nordeuropee. Si racconta infatti che alla fine dell’Ottocento, un bimbo tedesco di nome Gherard fosse così impaziente di arrivare a Natale da chiedere in continuazione alla mamma quanti giorni mancassero. Stanca delle continue richieste, la mamma preparò tanti biscotti quanti erano i giorni che mancavano al Natale e con questi riempì altrettanti piccoli sacchetti, che Gherard aprì giorno per giorno, così da tenere da solo il conto. Sembra che, poi, sia stato proprio Gherard, una volta diventato adulto, a costruire il tipico calendario con le finestrelle, ciascuna dotata di un piccolo spazio pronto ad accogliere i biscotti della mamma.
Vera o no che sia questa storia, i primi calendari dell’Avvento sono comparsi proprio in Germania intorno al 1920. Si trattava di scatole di cartone con tanti scomparti in cui era possibile inserire cioccolatini o biscotti.
All’epoca, il conto alla rovescia partiva dalla prima domenica di Avvento, tra fine novembre e l’inizio di dicembre. Oggi, invece, inizia convenzionalmente il 1° dicembre per arrivare fino alla vigilia di Natale. Le 24 finestrelle, per tradizione, si aprono la sera, a famiglia riunita, e solo se il bimbo di casa si è comportato bene durante la giornata. C’è chi sostiene, infatti, che il 24 dicembre Babbo Natale controlli quante sono le finestrelle aperte e quante quelle chiuse, per verificare se il bambino merita i suoi doni.
Il calendario dell’Avvento, che in origine conteneva solo dolcetti, oggi si è evoluto e spesso contiene anche piccoli giochi e attività da svolgere, come quelle che MyEdu ha preparato per te: segui sui social (Facebook e Instagram) il calendario dell’Avvento di MyEdu, e lasciati sorprendere ogni giorno da una sorpresa diversa!!!
Albero di Natale
Come il calendario dell’Avvento, anche l’albero di Natale proviene dal Nordeuropa. Il primo albero, infatti, pare sia stato un grande abete eretto nella piazza del Municipio di Tallin, in Estonia, nel 1441. Un’altra tradizione vuole, invece, che ad accogliere per prima il Natale con questa tradizione sia stata la città di Riga, in Lettonia: qui, infatti, è esposta una targa in otto lingue a testimonianza che il primo albero venne addobbato proprio a Riga nel 1510. Ancora, pare che prima sia arrivata invece una città tedesca, Brema, dove si racconta di un albero decorato con mele, noci, datteri e fiori di carta nel 1570.
Quale che sia la città d’origine, sembra che l’utilizzo di un albero addobbato per festeggiare il Natale derivi da una tradizione diffusa in Germania nel Medioevo che prevedeva la ricostruzione, all’interno delle chiese, il 24 di dicembre, di una sorta di Paradiso in terra: la rappresentazione aveva poco a che fare con la nascita di Gesù ma riguardava piuttosto Adamo ed Eva e prevedeva una fedele messa in scena del giardino dell’Eden, con tanto di alberi da frutta, melo compreso, in quanto simboli di vita e abbondanza. Col tempo gli alberi da frutta vennero sostituiti con più comuni abeti, in tedesco “Tannenbaum”, e il loro uso venne sempre più associato al Natale.
La tradizione dell’albero di Natale ha poi visto scendere in campo anche Johann Wolfgang Goethe, che amava moltissimo questa usanza e, oltre a diffondere l’albero di Natale nella sua città, Weimar, fu il primo scrittore a parlarne in un romanzo, I dolori del giovane Werther.
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Presepe
Dove e come nasce, infine, l’antica tradizione del Presepe? Il termine deriva dal latino praespium, che significa “recinto chiuso” e indica la mangiatoia dove si rifocillavano il bue e l’asinello. Sebbene il racconto della nascita di Gesù nei Vangeli di Luca e Matteo non faccia alcun riferimento ad animali presenti nella stalla in cui nacque il bambino, questi vennero aggiunti in seguito dalla tradizione popolare.
Scene della nascita di Cristo si trovano già dipinte e scolpite nei primi luoghi di incontro dei cristiani, come le Catacombe romane, e in seguito sulle pareti delle prime chiese, ma il Presepe vero e proprio ha un “padre” davvero illustre: San Francesco d’Assisi. Pare che l’idea venne al santo nel 1222, mentre assisteva alle funzioni della nascita di Gesù a Betlemme. Tornato in Italia Francesco chiese a papa Onorio III di poter ripetere le celebrazioni della natività anche il Natale successivo. Unico problema: a quei tempi le rappresentazioni sacre non potevano tenersi in chiesa. Francesco ebbe quindi il permesso dal papa di celebrare una messa all’aperto e, nel 1223, grazie al santo di Assisi, si rappresentò il primo Presepe vivente a Greccio, in Umbria, con tanto di bue, asinello e contadini che si recavano al cospetto del bambino.
Il primo Presepe in senso stretto, però, fu opera dello scultore Arnolfo di Cambio che, nel 1283, scolpì otto statuine di legno che rappresentavano la Natività e i Magi, oggi conservate nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma.
La costruzione di Presepi di diffuse quindi dapprima in Toscana, poi nel Regno di Napoli, dove, tra il 600 e il 700, furono introdotti nella scena della Natività anche altri personaggi, raffigurati mentre svolgevano il loro lavoro. Nel 1800, quindi, il presepe iniziò a diffondersi dovunque in Italia e a entrare nelle case delle famiglie.
Oggi ciascuno può costruire il suo Presepe come preferisce, in legno, cartapesta, anche virtuale. Vuoi costruire con MyEdu il tuo presepe? Clicca sull’immagine qui sotto e buon divertimento!
Natale in tutte le lingue del mondo
Ma come si dirà “Buon Natale” nel resto del mondo? Questa è una delle domande più comuni che i bambini fanno in questo periodo. Anche perché lo stesso Babbo Natale saprà scrivere queste parole in tutte le lingue dato che scrive miliardi di bigliettini di auguri ogni anno. Ecco quindi che chiudiamo questo post dedicato al Natale e al calendario dell’Avvento di MyEdu con gli auguri di Buon Natale nel mondo.