licenze in dono ai pazienti pediatrici oncologici -MyEdu
Da diversi anni MyEdu è impegnata nel realizzare soluzioni integrative per l’apprendimento per accompagnare studentesse e studenti della scuola dell’obbligo (scuola primaria e scuola secondaria di primo grado), con l’obiettivo di contribuire alla costruzione di una scuola accessibile e inclusiva. Nell’ambito dell’education, i termini di accessibilità e personalizzazione dell’apprendimento rimandano immediatamente al tema dei BES (bisogni educativi speciali) e, più in particolare, DSA (disturbi specifici dell’apprendimento).
I bambini/e con queste caratteristiche sono in grande aumento tra la popolazione e ancora non sono state realizzate soluzioni efficaci per evitare di tenerli ai margini del percorso scolastico, che oggi risulta inadeguato per includerli, perché legato a un’impostazione standardizzata che fatica a tenere conto delle loro specificità neurologiche.
La tecnologia, insieme ad una formazione adeguata, applicate all’istruzione, possono fare molto per dare un contributo in queste situazioni specifiche, ma non solo. Un ambito a cui spesso non si pensa, perché fortunatamente coinvolge un numero molto limitato di bambini, è quello dei pazienti pediatrici lungodegenti e, in particolare, oncologici. Per loro e le loro famiglie, che devono affrontare un percorso di cura molto difficile, rimanere al passo con l’apprendimento scolastico è un problema quotidiano.
L’iniziativa di MyEdu
Anche in questo caso le soluzioni tecnologiche innovative possono fare molto: MyEdu ha voluto dare il proprio aiuto donando devices e accessi alla propria piattaforma a due realtà che fanno moltissimo per i piccoli malati e le loro famiglie: l’Associazione Davide Ciavattini, che ospita e supporta le famiglie dei pazienti ricoverati all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e l’Associazione conGiulia Onlus, i cui volontari gestiscono diversi progetti di supporto ai pazienti, tra cui la scuola in ospedale estiva per i/le bambini/e ricoverati/e presso l’Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
L’iniziativa è in fase di test, con l’obiettivo di espandere il progetto su tutto il territorio, individuando le strutture che affiancano con generosità e dedizione i pazienti ricoverati e le loro famiglie, per cercare di dare un aiuto concreto nell’ambito dell’apprendimento scolastico. Il fatto di poter rimanere al passo con le lezioni e gli argomenti trattati nelle proprie classi di origine incide per i pazienti non solo dal punto di vista del loro percorso scolastico, ma è molto importante anche per il loro stato psicologico. Nei mesi in cui sono costretti a stare isolati dai propri amici e compagni è per loro importante mantenere alcuni elementi della propria quotidianità, in attesa che possano tornare a svolgere una vita piena.
Il riscontro dei volontari
Seppure il progetto sia appena partito, è di grande soddisfazione per tutti noi di MyEdu ricevere il riscontro dei volontari, di cui siamo felici di riprendere alcuni stralci:
“MyEdu Family è versatile e permette differenti approcci. La sezione “Didattica Inclusiva” contenuta nella “Sezione Studio” è preziosa per il servizio in ospedale perché l’attenzione ai bisogni dei giovani pazienti è fondamentale soprattutto laddove ci sono situazioni di difficoltà nella concentrazione, molto frequenti in questo contesto, per cui la proposta di attività mirate e molto guidate (tramite i materiali didattici e le mappe per lo studio presenti nell’app) permette un facile coinvolgimento.”
“MyEdu Family è un’applicazione facilmente fruibile ed intuitiva. La possibilità di effettuare la selezione delle attività in base alla classe frequentata e agli argomenti ha permesso di coinvolgere i giovani degenti nella scelta della tipologia e del grado di difficoltà con cui affrontare il lavoro insieme. Questa fase è molto delicata nella lezione one to one della scuola estiva in ospedale perché si conosce sempre poco dello studente che si incontrerà. In alcuni casi è stato utile prendere visione di brevissimi video che, per i più piccoli proposti anche in forma ludica, propongono il ripasso dei concetti chiave. L’attività si è spesso sviluppata a partire da questi stimoli sintetici ed efficaci che hanno risvegliato la voglia di mettersi in gioco da parte del giovane alunno. La navigazione condivisa con i ragazzi ha portato alla selezione di esercizi e test interattivi che hanno stimolato l’interesse e l’autostima, l’individuazione dell’errore è rapida in quanto al termine di ogni test c’è la correzione, questo aspetto agevola la comprensione e il desiderio di mettersi alla prova in modo propositivo. Essendo attività brevi hanno consentito sia al ragazzo che al docente volontario di misurare le forze e le energie potendo valutare al termine di ognuna di esse se concluderle oppure proseguire.”