Mangiamaccheroni

Chi sono i “Mangiamaccheroni”? Potreste aver sentito questa parola al cinema o in un film americano: l’espressione Mangiamaccheroni è nata infatti negli Stati Uniti ed era usata inizialmente per indicare le popolazioni della Sicilia e della Campania.

Dopo le emigrazioni di massa negli Stati Uniti, all’inizio del Novecento, passò ad indicare gli italiani in generale. Questo perché erano grandi consumatori di pasta, all’epoca identificata con i maccheroni.

Chi ha inventato la pasta?

La pasta di semola è un alimento che contraddistingue la nostra cultura culinaria ed è uno degli alimenti principali sulle nostre tavole, esportato anche in tutto il mondo. La pasta però non è un’invenzione italiana.

Nell’antichità la pasta fresca era conosciuta e consumata da Greci e Romani, e anche dai Cinesi. La pasta secca arrivò invece in Europa dall’Arabia. Prima raggiunse la Spagna e quindi la nostra penisola. All’inizio fu prodotta soprattutto in Sicilia e Liguria, ed era considerata un alimento “da ricchi”, perché la produzione era scarsa e il prezzo alto.

Diffusione in Italia

Nel corso del Settecento, anche a causa di carestie e penurie alimentari, la pasta divenne l’alimento base della dieta napoletana. Questo avvenne anche grazie a nuove tecnologie come la gramola (che serviva a rendere più omogeneo l’impasto fornito dalle impastatrici) e il torchio meccanico, che permisero di produrre una quantità maggiore di pasta a prezzi inferiori.

Come veniva condita in passato la pasta? Pochi sanno che in origine non si usava il pomodoro, introdotto in realtà a metà dell’Ottocento a Napoli. Da principio la pasta veniva infatti mangiata semplicemente lessata, senza condimento, oppure accompagnata con formaggio, spezie e addirittura zucchero!

Mangiapolenta!

Se l’espressione Mangiamaccheroni era stata rivolta alle persone del Sud Italia, Lombardi e Veneti hanno ricevuto anche loro un nomignolo dispregiativo: “Mangiapolenta”, per la loro abitudine a nutrirsi principalmente di un piatto tipico della tradizione contadina, la polenta appunto, a base di farina di mais.

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