Oggi abbiamo l’onore di ospitare nel Salotto di MyEdu Nando Pagnoncelli, presidente IPSOS.
Quando parliamo di statistiche o di sondaggi, la prima persona che ci viene in mente è sicuramente Nando Pagnoncelli. Così, nella preparazione del corso digitale per ragazzi “Tutta la statistica al 100%”, MyEdu ha voluto interpellare proprio lui, il presidente di IPSOS che, in una lunga intervista, ci ha spiegato con parole semplici e chiare cosa sia la statistica.
La statistica è una disciplina che spaventa moltissimi ragazzi: primo perché ha a che fare con la matematica, da sempre bestia nera per la maggior parte degli studenti, e secondo perché non sempre è chiaro che cosa sia e a che cosa serva. Forse non ve ne sarete accorti, ma anche nella frase precedente abbiamo inserito un riferimento statistico 😊!
Perché in effetti la statistica fa parte della nostra vita in mille modi: anche in modalità cui magari non avevate ancora pensato.
Un altro esempio: un nuovo videogioco o un nuovo modello di macchina elettrica, sono prodotti che non nascono solo da un’idea geniale, ma sono il risultato finale di indagini demoscopiche che permettono a un’azienda di capire quali scelte prendere in esame per raggiungere il successo. Capire come funziona questa disciplina è quindi sicuramente utile e importante.
Qui si seguito potete leggere alcune delle domande che abbiamo posto al dott. Pagnoncelli.
L’intervista completa è inserita all’interno del nuovo corso di statistica che MyEdu ha realizzato per i ragazzi tra i 10 e i 14 anni e che è presente sulle piattaforme MyEdufamily.it e MyEduPlus.it.
Quali tipi di fenomeno rientrano nell’indagine statistica?
“Molti fenomeni possono rientrare nelle indagini statistiche. Proviamo a immaginare per esempio i voti scolastici di ogni studente e la loro media. Che cosa invece non può essere oggetto di analisi statistica?
Gli attributi, come ad esempio i colori. Tipicamente la statistica è uno strumento che consente misurazioni e soprattutto di individuare legami o nessi tra fenomeni diversi. Per esempio esiste una relazione tra il livello di stipendio e il titolo di studio: possiamo dire che le persone che hanno un titolo di studio più elevato, possono accedere a professioni più remunerative. La statistica ci aiuta a capire se c’è un nesso tra questi fenomeni”.
Qual è l’argomento più strano su cui le è stato chiesto di condurre un’indagine statistica?
“Di argomenti strani ce ne sono stati molti… ma ve ne vorrei raccontare uno in particolare, perché nel momento in cui sono entrato in relazione con questo tipo di ricerca ero assolutamente sorpreso e incredulo. Tutti voi siete cresciuti sapendo che cos’è un telefono cellulare, uno smartphone. Ma non è sempre stato così. Più di 20 anni fa c’era un operatore telefonico che si chiamava Omnitel, che poi è diventato Vodafone. A capo di quell’azienda c’era una persona che mi chiese un incontro perché voleva fare una ricerca. Voleva verificare l’interesse dell’opinione pubblica su tutte le attività che si sarebbero potute fare con il “telefonino”. Perché allora il telefono si usava solo per fare chiamate o per mandare messaggi SMS… fine. Durante il nostro incontro mi presentò un tabellone con 200 attività che avrebbero potute essere realizzate con un telefonino: lettura delle notizie, consultazione dei risultati di calcio, delle previsioni del tempo etc.
Ecco, io credevo che fosse “pazzo”! Perché era qualcosa di inimmaginabile in quell’epoca. Ebbene, tutto ciò è stato oggetto di una ricerca per verificare l’interesse delle persone per queste attività. Abbiamo selezionato un campione di popolazione, e abbiamo cercato prima di capire se suscitava interesse l’idea di avere tutte queste attività sul telefono, e in particolare quali risultavano essere le più interessanti. Però abbiamo ottenuto dei risultati sbalorditivi!
Le persone erano assolutamente impreparate e non si aspettavano nemmeno che sul telefono ci potessero essere queste cose. Ma la reazione fu molto positiva. In qualche modo si dava la possibilità alle persone che sono sempre in movimento, di rimanere connesse e di poter fare attraverso il telefono tutta una serie di attività che una volta non potevano essere fatte.
Questa è stata in assoluto la ricerca più strana perché era davvero molto in anticipo rispetto a quello che poi sarebbe arrivato. Era però importante conoscere la reazione delle persone di fronte queste a innovazioni”.
Qual è l’argomento che l’ha più sorpresa in quanto a risultati?
“Facendo questo mestiere ormai da tanti anni… sono ben 36 anni, mi è capitato di fare davvero tantissime ricerche. Mi piace però menzionarne uno in particolare: oggi si parla di sostenibilità, un tema molto importante che voi ragazzi conoscete molto bene, a scuola le insegnanti ne parlano molto. Ebbene 22 anni fa fu introdotto nel nostro Paese per la prima volta il sistema di raccolta differenziata dei rifiuti, e per molto tempo ci fu un atteggiamento negativo da parte delle persone. Questa novità non è stata subito apprezzata, perché una volta si buttava tutto in un’unica pattumiera. Per molti anni, quando facevamo le ricerche per capire che cosa pensavano i cittadini della raccolta differenziata, ottenevamo sempre una risposta negativa: “è un fastidio, non sappiamo a cosa serve, ci sembra una cosa inutile”.
Mi sorprende in modo piacevole che negli ultimi anni, grazie alla scuola e all’educazione ambientale, l’attenzione per le tematiche ambientali è cambiata in modo positivo: registriamo maggiore attenzione alla raccolta differenziata, agli sprechi, al risparmio energetico e dell’acqua, ai packaging e all’utilizzo di meno plastica etc. Questo è un risultato incoraggiante, perché abbiamo visto attraverso le ricerche che anche il nostro Paese si è evoluto ed è molto cambiato.
A questo proposito, vi svelo un dato che grazie anche alla statistica è stato possibile misurare e confrontare: l’Italia è il paese d’Europa con il più elevato tasso di riciclo dei rifiuti. Un fenomeno di cui dobbiamo essere tutti molto contenti, e mi ha fatto piacere averlo ricordato perché è stato uno dei risultati che mi ha sorpreso di più negli ultimi anni”.
La conversazione completa è disponibile sulle piattaforme MyEdu per la scuola e per la famiglia e siamo sicuri al 100% che questo corso vi stupirà!