Il Governo ha fissato la data di riapertura della scuola in sicurezza dopo la lunga assenza dai banchi legata al Covid-19. Tra mascherine, forse, e distanziamento, quali saranno gli accorgimenti per contenere il virus? Ecco le linee guida del Ministero dell’Istruzione per l’anno scolastico 2020/2021.
La riapertura regione per regione
Il 1° settembre partiranno in tutta Italia le lezioni di recupero delle scuole secondarie di secondo grado, ma la data di inizio delle scuole di ogni ordine e grado varierà, come di consueto, di regione in regione.
I primi a partire saranno gli studenti della provincia autonoma di Bolzano, che rientreranno tra i banchi il 7 settembre, seguiti dopo pochi giorni da ragazzi e ragazze del Veneto, l’11 settembre.
Il 14 settembre riapriranno le scuole in Lombardia, Lazio, Basilicata, Umbria, Trentino e Valle d’Aosta, seguite il 15 settembre da Toscana, Emilia Romagna e Marche, e il 16 settembre da Friuli Venezia Giulia.
Infine, il 24 settembre, sarà la volta di Puglia e Campania.
Le linee guida del Ministero
Concordate dai rappresentanti delle regioni e degli enti locali insieme col Governo nazionale, le linee guida proposte dal Ministero dell’Istruzione prevedono anche l’utilizzo della didattica a distanza ma solo “in via complementare” alla didattica in presenza. In pratica, sarà possibile fare ricorso alle lezioni on line solo come sostegno alle lezioni in classe, non come sostituzione. Questo vale soprattutto per le classi della scuola primaria e secondaria di primo grado, mentre la secondaria di secondo grado avrà, in questo senso, più libertà, vista l’età maggiore dei suoi studenti.
La didattica a distanza rimarrà comunque lo strumento principale di in caso di un eventuale nuovo lockdown: il Ministero dell’Istruzione sta infatti lavorando anche su questo scenario, non auspicabile ma ancora possibile, per permettere alle scuole di accedere ai contenuti digitali in maniera più rapida e strutturata rispetto a quanto accaduto a febbraio 2020.
Il digitale: una grande risorsa
La didattica a distanza è stata una grande risorsa durante il lockdown e ha permesso alle scuole di ogni ordine e grado di continuare a fare scuola nonostante l’emergenza Covid-19. MyEdu si è mobilitata fin da subito al fianco di studenti e insegnanti e ha messo a disposizione gratuitamente la propria piattaforma di contenuti, risorse e servizi per la scuola dell’obbligo. Dal mese di marzo sono stati infatti attivati oltre 600 account insegnanti e 13.000 account studenti.
In quest’ottica, quindi, ogni istituzione scolastica dovrà integrare il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) con il Piano scolastico per la Didattica digitale integrata, che tiene conto delle potenzialità digitali emerse nel corso della sospensione delle attività in presenza nel 2020: ogni scuola dovrà individuare le modalità per riprogettare l’attività didattica allo scopo di garantire a tutti gli studenti le stesse possibilità, in termini di accesso agli strumenti necessari e partecipazione.
Sempre in caso di un nuovo lockdown, verrà comunque garantita la didattica in presenza per gli alunni con disabilità gravi e per i figli di personale sanitario o di altre categorie di lavoratori, le cui prestazioni siano ritenute indispensabili per la garanzia della popolazione. Ove ciò non fosse possibile verranno coinvolte figure di supporto messe a disposizione dagli Enti locali.
Il Governo proseguirà, inoltre, il suo impegno per garantire attraverso la RAI l’erogazione di contenuti didattici specifici sui canali tematici dell’emittente, secondo orari prestabiliti e divisi per fasce di età, proseguendo quindi l’esperienza del La Banda dei Fuoriclasse , trasmissione di grande successo di RaiGulp alla quale ha collaborato anche MyEdu con i suoi migliori video didattici di storia, matematica e scienze, tra gli altri.
Scuola in sicurezza: il distanziamento
Per andare a scuola in sicurezza, in classe, i ragazzi dovranno mantenere la distanza di sicurezza di un metro “da bocca a bocca”, mentre tra studenti e insegnanti la distanza aumenta a due metri. Probabile, anche se non ancora certo, l’uso obbligatorio della mascherina per spostarsi tra i banchi o andare in bagno.
Un ampio margine di libertà è stato dato ad ogni singolo Istituto per quanto riguarda la gestione elle lezioni. “Stiamo dando soluzioni chiare, ma flessibili: ogni scuola è strutturalmente diversa dall’altra, dobbiamo tenerne conto”, ha spiegato la ministra Azzolina durante la conferenza stampa di presentazione del documento. Le singole scuole potranno infatti gestire autonomamente l’organizzazione del lavoro degli studenti per garantire il distanziamento e la sicurezza di ragazzi e docenti. Le ipotesi più accreditate sono la divisione delle classi in più gruppi di apprendimento, ciascuno in un diverso ambiente, e la creazione di gruppi eterogenei provenienti da classi diverse. Al vaglio dei singoli istituti anche la turnazione delle classi su orari diversi.
Le scuole saranno pulite costantemente e ci saranno prodotti igienizzanti, saponi e tutto quanto servirà per assicurare la sicurezza di alunne e alunni e del personale. Sono inoltre stati stanziati 331 milioni di euro per piccoli interventi di manutenzione e l’acquisto di nuovi arredi, come i banchi singoli di nuova generazione che consentono una didattica più collaborativa.
Il cruscotto informativo
Le linee guida prevedono inoltre l’istituzione di un “cruscotto informativo”, un software che aiuti a valutare le criticità delle singole strutture scolastiche. Si tratta di uno strumento creato per censire le 360 mila aule delle scuole statali italiane allo scopo di valutare la capienza e l’idoneità al distanziamento di ogni edificio, tenendo conto del numero degli alunni e della superficie dell’aula. Secondo i dati dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica ci sono poi circa 3000 edifici scolastici dismessi che possono essere recuperati.
Qualora le scuole non abbiamo aule sufficienti a contenere tutti gli studenti, invece, la risposta è nella collaborazione con gli Enti locali: le linee guida prevedono infatti che le lezioni possano svolgersi in luoghi pubblici, come teatri, parchi o musei.